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Libro Poesie di M. D'Alascio

 

L’appetito vien mangiando, è proprio il caso di dire: Michele D’Alascio, dopo la stesura nello scorso anno del libro che ricorda i primi 90 anni di vita della nostra Sezione, volume che ha suscitato l’interesse ed il gradimento da parte degli Associati e non solo, che in tutto quest’arco di tempo hanno frequentato la Sezione, non pago del successo ottenuto, dall’estate scorsa mi è messo a frugare nel baule di famiglia e tra gli appunti del padre, il Prof. Vincenzo, è riuscito a tirarne fuori un libro di poesie dedicato alla moglie.

E, in occasione del centenario della nascita (Maratea, 8 Luglio 1913), l’Associazione Lucani in Toscana di Pisa, presso il Centro Epositivo SMS, sul viale delle Piagge, Lunedì 8 Luglio alle ore 18,30 presenta in anteprima nazionale il libro “Poesie” curato, appunto, da Michele D’Alascio, con il patrocinio del Comune di Pisa (Felici Editore, pagg. 540 con moltissime vecchie foto inedite. L’Ing. Michele Pingitore ha curato il progetto grafico).

Successive presentazioni sono state programmate per martedì 13 Agosto ad Episcopia (PZ) - dove il padre e la madre di Michele hanno insegnato per circa dieci anni - e, naturalmente, nella natia Maratea (PZ) domenica 18 Agosto, con il patrocinio dello stesso Comune.

 

Di seguito un profilo dell’autore e la prefazione al libro di Michele D’Alascio.

 

PREFAZIONE

 

Qualcuno potrebbe chiedersi - peraltro, legittimamente -, il motivo per il quale Michele, Gianfranco, Pierangelo ed Oscar D’Alascio abbiano deciso di pubblicare questo libro, in occasione della ricorrenza del centenario della nascita del loro Papà Vincenzo (Maratea, 8 Luglio 1913).

 

In verità, quando sono stato incaricato dai miei fratelli di ordinare e riscrivere tutta la notevole mole di materiale che nostro padre aveva messo insieme nel corso degli anni, l’intento era ben diverso: da quell’enorme scatolone, dove erano stati gelosamente custoditi da Oscar e da sua moglie Maria Pia questi manoscritti, doveva nascere un lavoro ben diverso da questo, molto semplice e destinato esclusivamente ai nostri cari.

 

Pian piano, però, è venuto alla luce un progetto più ambizioso: quello, cioè, di dare alle stampe una vera e propria pubblicazione, da offrire non solo ai parenti, ma anche agli amici, ai conoscenti e a tutti coloro - e sono tanti - che ancora oggi hanno vivo nella mente e nel cuore il ricordo dei nostri genitori.

 

L’aspirazione era soltanto quella di attestare a nostro padre il giusto merito ed esprimergli, altresì, la gratitudine per aver scritto così tanto, riconoscendogli di non averlo fatto solo per il gusto di scrivere, per riempire le lunghe e interminabili notti ma, soprattutto, per poter “comunicare” con la nostra Mamma, improvvisamente scomparsa all’età di cinquantasei anni il 6 Maggio del 1977 a Pisa.

 

Ecco, perché, proponiamo queste “lettere” - che io preferisco chiamare “poesie” -, a quanti condivisero con i nostri genitori parte della loro vita. Già, ma perché poesie e non lettere? Basta leggerne qualcuna per comprendere appieno questa netta differenza: la poesia è la forma verbale più profonda che possa esistere per esprimere, come in questa raccolta, i più reconditi sentimenti umani. Una poesia non bisogna semplicemente leggerla, ma sentirla, ascoltarla, leggerla con il cuore, interiorizzarla, farla propria, renderla partecipe delle nostre emozioni. Ogni parola di mio padre esce dal cuore e nessuna è inutile: credetemi, sono versi sentiti, profondi che spaziano in ogni direzione per liberare la mente. Sono, per lo più, versi dedicati all’amore, a quel sentimento che da solo può cambiare la vita quando è vero e pulito.

 

E colpisce, inoltre, l’impressionante “attualità” in ordine alle vicende del nostro Paese: sembrano riflessioni del tutto recenti, anziché riferite a fatti di molti anni orsono. E qui viene fuori l’”uomo “, con tutte le sue debolezze, con tutte le sue passioni, preoccupato per il futuro dei propri figli, dei propri nipoti, del proprio territorio.

 

Dovevamo tutto questo a nostro Padre e a nostra Madre che, ancora oggi, a distanza di moltissimi anni, rappresentano per noi quattro un preciso e continuo punto di riferimento verso il quale ci rivolgiamo continuamente per un gesto di assenso, di conforto, di comprensione. Per un gesto d’amore.

 

Sono certo, altresì, che, dalla lettura di queste “poesie”, coloro che hanno conosciuto nostro padre come cittadino, come educatore, come sportivo, come amministratore, si meraviglieranno e non poco, scoprendone aspetti sconosciuti ed impensati: dietro quello stile austero, rigoroso, intransigente, “severo”, pulsava, invece, un animo dolce, bonario, ricco di sentimenti, di Fede, che suscitava continue emozioni.

 

E’ stata un’impresa lunga e difficile decifrare la grafia di Papà, trascrivere tutto al computer e recuperare vecchie foto. Ma la difficoltà maggiore è stata la profonda commozione che mi ha accompagnato quotidianamente durante questo lavoro: scoprendo questi manoscritti, ho rivissuto momenti della mia vita, della nostra vita, mai sopiti; ho sofferto insieme a mio padre il profondo dolore e l’immensa tristezza per aver perduto prematuramente la “guida”, la “fonte” d’ogni energia, la “più dolce delle speranze”; ho avuto ancora una volta la dimostrazione - anche se non ce n’era affatto bisogno - del raro esempio eternamente vivo di bontà, d’amore e d’umiltà che ha segnato la vita della Mamma.

 

Ecco, con queste parole, ritengo di aver cercato, in modo sommesso, di spiegare cos’è questo libro e, soprattutto, cosa rappresenti per noi quattro. Se ci sia riuscito o meno sta a voi dirlo, dopo averlo letto…..

 

Pisa, 8 Luglio 2013                                     Michele D’Alascio

 

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