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Il libro del nostro collega Cini

 

Il nostro collega Riccardo Cini, sabato 1 febbraio ha presentato presso la libreria Erasmus di Livorno il suo libro “La mia vita in carcere” (Edizioni del Boccale) con lo pseudonimo Orlando Cafiero.

 

Di seguito uno stralcio della prefazione di Angela Simini intervenuta alla presentazione del libro.

Riccardo per ventitré anni è stato medico nella Casa Circondariale di Pisa e nel libro racconta il suo impegno quotidiano a contatto con i detenuti del carcere di Pisa, siano essi soggetti al carcere duro (41 bis, come mafiosi e brigatisti) o delinquenti comuni, di qualunque nazionalità, alcuni affetti da HIV.

Un’esperienza più che ventennale, iniziata come primo lavoro, quindi senza nessuna esperienza, maturata anno dopo anno, che fa emergere la professionalità e l’umanità del medico: una persona che si è messa costantemente in gioco per riuscire a dare il meglio di sé, non tirandosi mai indietro anche di fronte alle situazioni più difficili.

 

Il medico, come l’Arbitro Riccardo, non appare mai un presuntuoso, anzi si confessa con tutte le sue esitazioni e paure, ma il filo conduttore del suo operato appare il grande senso del dovere e la buona volontà di essere utile al prossimo. Le trafile per una visita in carcere sono lente, si passa attraverso chiamate ed avvisi, porte che si aprono e richiudono con una meticolosità a cui Cini, sportivo ed Arbitro, non è certo abituato: campi aperti, velocità, intuito mossa a sorpresa.

 

Nel libro scrive la sua storia, attenendosi alle sue esperienze, senza presunzioni e senza pretese, senza assumere la stoffa del grande protagonista.

Ma proprio questa dimensione semplice e chiara ci attira, dove pure la professionalità emerge e si trasforma dal piano della notorietà a quello della realizzazione come uomo e medico.

 

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