di Alberto Catastini
Consueto appuntamento annuale, quello della visita del Presidente degli Arbitri Toscani Matteo Trefoloni come nostro ospite alla Riunione Tecnica Obbligatoria sezionale, svoltosi per questa stagione sportiva proprio lo scorso Lunedì 3 Febbraio.
La serata è iniziata col saluto del Presidente di Sezione Carlo Fiaschi che dopo le comunicazioni agli associati, ha invitato Matteo Trefoloni a premiare con una targa di attestazione un associato che con la corrente stagione sportiva festeggia ben cinquanta candeline - le prime cinquanta - con l'associazione, essendo Arbitro dal 1964: si tratta di Marzio Macci.

Ad accompagnare Matteo Trefoloni in questa più che mai gradita visita è stato il Vice Presidente Vittorio Bini, amico degli Arbitri pisani da sempre, visti i legami con gli associati di ieri e di oggi.
Vittorio ha portato il suo saluto con un intervento improntato sugli aspetti fondamentali dell'arbitraggio - forse i più importanti - quelli comportamentali, quelli che fanno di un Arbitro prima un uomo con la U maiuscola. Vittorio ha ricordato alla platea composta da tutti gli associati pisani che per l'occasione hanno esaurito ogni poltroncina disponibile dell'auditorium, che i comportamenti sono fondamentali per poter arbitrare bene e per comportamenti si sottintendono quelli da tenere fuori dal campo ma soprattutto dentro allo stesso.
Fuori dal terreno di gioco proprio appena arrivati al campo siamo responsabili non solo di noi stessi, ma anche delle persone che ci hanno accompagnato e che ci seguono quando ancora non abbiamo raggiunto la maggiore età per arrivare al campo di gioco in modo autonomo: la responsabilità sta nell'informare chi ci accompagna che vanno incontro a situazioni potenzialmente spiacevoli ed è indispensabile saper affrontare al meglio - o meglio evitare - provocazioni o altro al fine di non far accrescere il numero di difficoltà da affrontare durante i novanta minuti e a volte anche oltre. Fuori dal campo va curata l'immagine che palesiamo di noi stessi, quella che veicoliamo tramite social network che fanno da biglietto da visita implicito per la nostra presentazione al mondo esterno e quindi anche a società, tifosi, dirigenti e calciatori. Sempre fuori dal campo i comportamenti consoni sono quelli da tenere anche una volta che la partita è terminata e a casa nostra davanti al computer compiliamo il referto di gara: questo atto deve essere responsabile, preciso ed intelligente in quanto deve essere privo di errori che portano sanzioni non corrispondenti alle persone o ai fatti veramente accaduti in campo, e non è consentito in nessun modo fare questo tipo di errore.
Dentro al campo invece si vede il risultato del lavoro settimanale, del tempo dedicato alla preparazione della partita che siamo chiamati a dirigere, si vede quanto amore mettiamo in questo sport, si vede dalla puntualità con cui arriviamo al campo, da quanta fame e determinazione mettiamo per difendere e per raggiungere i nostri sogni, perché avere delle doti non basta per raggiungere un obiettivo ed a questo proposito Vittorio ha concluso il suo intervento citando un campione del pugilato come Cassius Clay, campione del passato che nella sua affermazione è così tanto vicino ai giorni nostri: "i campioni non si costruiscono in palestra; si costruiscono dall'interno, partendo da qualcosa che hanno nel profondo: un desiderio, un sogno, una visione. Devono avere l'abilità e la volontà, ma la volontà deve essere sempre più forte dell'abilità".
Ha seguito il tanto atteso intervento del Presidente degli Arbitri Toscani Matteo Trefoloni, che ha fortemente voluto tirare le somme del lavoro svolto nelle due stagioni della sua Presidenza del CRA Toscana, precedenti a quella corrente, e per farlo ha usato lo strumento di misura più adatto: i ragazzi della CAI.
I promossi a livello nazionale due anni fa hanno iniziato con i migliori propositi l'avventura nazionale, ma hanno incontrato molte difficoltà sotto molti punti di vista (atletico, tecnico, comportamentale, motivazionale, emotivo, psicologico), e si sono trovati a dover cominciare subito in salita il percorso verso la Can D; i promossi della scorsa stagione sportiva si stanno comportando in modo del tutto diverso, avendo vissuto indirettamente e qualcuno direttamente l'esperienza pregressa dell'anno precedente.
Se si raccoglie quello che si semina, si può dire che il lavoro svolto in Toscana è cresciuto esponenzialmente, e questo grazie all'impegno e le competenze della commissione che ha saputo far crescere in questi anni un gruppo di Arbitri che stanno portando e porteranno in tutto il territorio nazionale il nome della Toscana prima e delle proprie Sezioni poi.
Matteo ha poi voluto parlare "a Pisa di Pisa" e quindi dello stato di salute della Sezione, individuandone pregi e pecche, punti di forza e quelli da migliorare, riconoscendone il valore avuto nel tempo e la sua storia così come il potenziale dei giovani che la popolano, ma anche la crescita che la Sezione deve effettuare per confermare la gloriosa storia che da sempre l'accompagna a tutti i livelli.
Matteo ha sottolineato il fatto che la crescita che una Sezione deve fare è quella di saper trasmettere comportamenti, tecnica, motivazioni ed ognuno può fare qualcosa per un proprio associato: un Arbitro della Can Pro non ha idea di quanto possa trasmettere ad un Arbitro della Can D o della CAI, uno della CAI non sa quanto ha da trasmettere ad uno di Eccellenza, uno di Eccellenza può insegnare molto ad un Arbitro di Seconda Categoria e quest'ultimo non si immagina quanto sia visto come esempio da un Arbitro che dirige gare di Allievi o Giovanissimi. Una Sezione cresce se gli "anziani" trasmettono ai giovani, non solo tecnicamente, ma anche nel modo di vivere la Sezione, esaltando e cogliendo il lavoro che svolge chi dirige ogni giorno, a soprattutto fare proprio quel senso di appartenenza a qualcosa di così bello come far parte di una Sezione di Arbitri, che può unire più del tifo per una stessa squadra.
L'aspetto comportamentale, affrontato da Matteo, è il fil rouge che accompagna un Arbitro ogni giorno, in ogni scelta, fuori e dentro al campo.
La serata si è conclusa con battute e risate fino a fuori al complesso che ha ospitato gli associati pisani per questa Riunione Tecnica, in compagnia del Presidente e del Vice Presidente regionali, che hanno salutato invitando a continuare a lavorare sempre credendo nel potenziale di cui la "R. Gianni" dispone, che illuminerà il suo futuro ed accrescerà la sua gloriosa storia.
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